(Articolo tratto dal Libro Il metodo Sindona – Splendore e crollo di un banchiere che si fa assassino).

Chi sfrutta le quotazioni traballanti, gli improvvisi entusiasmi dei piccoli risparmiatori – il cosiddetto parco buoi, per la loro capacità di tirare, di portare al rialzo –, regolarmente bruciati poi dal successivo crollo, ma curiosamente pronti a saltare sul carro del successivo e fatuo vincitore? Una borsa che è una corsa di cavalli, una sala scommesse fatta di suggerimenti sussurrati, confidenzialissimi, sui titoli vincenti – mi si creda, dall’esito più che certo, a prova di bomba –, informazioni riservate, vere o millantate, passaparola rapidissimi a diffondersi.

Il caos premia i temerari. È terreno fertile per chi vuole sfidare gli equilibri, le aristocrazie industriali impenetrabili, le stesse da decenni; magari seconde o terze generazioni, senza più l’ambizione degli avi, ma inamovibili. Sono tempi disordinati e follemente dinamici. I finanzieri d’assalto hanno buon gioco, propugnano allettanti occasioni di guadagno alle trepide allodole risparmiatrici, ritorni mirabolanti, sicuri. Il risultato finale, spesso, sono miriadi di risparmiatori turlupinati.

Pur vero che, con i bilanci imbellettati – e il sostegno in borsa delle sue banche, che ne gonfiano i corsi –, qualche acquirente entusiasta si trova sempre. Il gioco è semplice, remunerativo e, perché no, anche divertente. «Nella totale carenza di controlli […], non fu difficile per Sindona crearsi la fama di re Mida che trasformava in oro le operazioni su qualsiasi titolo», scrive la Commissione parlamentare; speculatori grandi e piccoli si accodano con un tale zelo da diventarne le «mosche cocchiere».

In altri casi le valute dormienti sono servite o serviranno a scopi fraudolenti, noti come wash trading e pump and dump. Con la prima un gruppo di persone o un esercito di bot si scambia più volte un bene digitale per aumentarne artificialmente il valore e poi venderlo a un ignaro acquirente. Con la seconda, «gonfia e scarica», i detentori di una criptovaluta … magnificano sui social le prospettive di crescita, ne fanno così salire le quotazioni e, infine, liquidano sul mercato i propri portafogli, realizzando enormi profitti a spese degli ultimi investitori che ci hanno creduto. Corriere della Sera – 10 marzo 2025

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