La crescita della tv va di pari passo con quella dell’auto: l’altro bene durevole che acquisisce diffusione di massa e che, stavolta in senso fisico, contribuisce ad accorciare le distanze. L’Autostrada del Sole – grande opera pubblica di costruzione statale – viene completata nell’ottobre del 1964 e serve da rapido collegamento tra il Nord e il Sud del paese, da Milano a Napoli. Una convenzione tra l’Anas e la Società concessioni e costruzioni autostrade, di proprietà dell’Iri, viene firmata nel 1956 e, nel giro di soli otto anni, è in funzione l’autostrada che collega Milano a Napoli, lunga 753 chilometri In quell’anno il numero di patenti rilasciate accelera vertiginosamente, passando dalle 200-300 000 annuali negli anni cinquanta, a 1 milione e 200 000. I quindici anni che hanno seguito la fine della guerra rappresentano un periodo di grande progresso economico, che va al di là di una pur rapida ricostruzione postbellica. Con la fine degli anni cinquanta si raggiunge il punto più alto della prolungata fase di espansione. Nel periodo dal 1953 al 1963, l’economia italiana beneficia della rapida apertura economica verso l’esterno (grazie anche al Mercato comune europeo, che precede la Comunità europea) ed è trainata da un notevole incremento delle esportazioni, favorito dalla riduzione dei costi di trasporto e dal progressivo abbassamento delle barriere protezionistiche. La competitività dei prodotti italiani è sostenuta dal dinamismo degli imprenditori e facilitata da salari ancora molto bassi. Il maggior benessere (pur ancora limitato per la maggior parte dei lavoratori) dà slancio ai consumi privati. Per soddisfarli, si incrementa la produzione di beni a un ritmo senza precedenti: le autovetture prodotte all’inizio degli anni sessanta risultano cinque volte superiori a quelle degli anni cinquanta; per frigoriferi e lavatrici il rapporto è di uno a quattro. Per l’Italia i momenti di maggiore dinamismo hanno sempre coinciso con un’apertura verso l’esterno: d’altronde siamo un paese trasformatore, costretto a importare molte materie prime, capaci però di trasformarle però con maestria e creatività.

Articolo tratto dal Libro “Destinazione Euro – Politica e finanza in Italia dal “miracolo” a Maastricht, 1957-1992” di Francesco Giordano.

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Destinazione Euro, Donzelli editore

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