Con la crisi della grande industria, da fine anni settanta, inizia in Italia l’inesorabile riduzione della dimensione media delle imprese industriali; si avvia – in sordina, ma per fortuna – un processo di decentramento produttivo, che assume la massima espressione nella diffusione dei distretti industriali. Sassuolo e Carpi, i due esempi più citati, divengono poli mondiali, rispettivamente per la ceramica e per il tessile. Grazie alla fluida circolazione di competenze e risorse, i più intraprendenti tra i lavoratori o i contadini si trasformano in piccoli imprenditori o artigiani. È l’«industrializzazione senza fratture», un invidiatissimo punto di forza per l’Italia.

Ma non manca, già nelle prime fasi, chi ne evidenzia alcuni aspetti critici. Nel lontano 1962, «l’Espresso» pubblica un lungo articolo sul caso di Sassuolo: «Si è di fronte a imprese a metà strada tra l’artigianato florido e la piccola industria, con un bassissimo livello di elaborazione tecnica, di maestranze specializzate e d’organizzazione scientifica della produzione e delle vendite. […] Per la maggioranza delle imprese sassuolesi le ricerche di mercato non esistono, la contabilità si fa in famiglia. […] Ciononostante le imprese continuano a moltiplicarsi. […] Hanno scoperto l’esportazione in regioni né facili, né a portata di mano come l’Africa, il Medio Oriente e gli Stati Uniti». Ma, commenta l’articolo, «è uno sviluppo costruito a dispetto di due leggi altamente rispettate della congiuntura economica: quella che vuole che al centro dell’espansione siano le grandi industrie moderne ad alto livello di concentrazione», e la localizzazione delle attività nei grandi centri industriali, dove più agevole è l’accesso alle tecnologie. Curioso come, in larghissima parte, le stesse considerazioni – quelle positive, come quelle negative – siano attuali anche oggi.

Articolo tratto dal Libro “Destinazione Euro – Politica e finanza in Italia dal “miracolo” a Maastricht, 1957-1992” di Francesco Giordano.

Leggi di più su: https://bit.ly/destinazione-euro 

Destinazione Euro, Donzelli editore

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