«Nutella, Kinder, Rocher ed Estathé continuano a essere delle galline dalle uova d’oro. … La Ferrero si riconferma una fabbrica di utili … per la famiglia di imprenditori che ha fondato la multinazionale dei prodotti dolciari»: così un recente articolo del Sole 24 Ore. C’è molta storia d’Italia nella Ferrero. La multinazionale è partita da Alba, dove nel 1942 Pietro Ferrero apre un laboratorio (sono anni di guerra: evidentemente incerti sulla riuscita, la moglie Piera continua a gestire un’altra pasticceria).

All’inizio, l’idea chiave – quella di aggiungere la nocciola – è fatta più per necessità che per genio: quanto sia deliziosa lo si scopre solo più tardi. Dopo le miserie della guerra, gli italiani hanno una gran voglia di roba dolce; ma zucchero e cacao, in larghissima parte importati da fuori, sono carissimi. Ancora nel 1946, pur a guerra finita, si ricorre ai “surrogati”. Da qui l’idea di aggiungere la nocciola, coltivata (allora) in abbondanza in Alta Langa. I prodotti Ferrero sono più economici della cioccolata e più modesti nella presentazione, ma conquistano presto affezionati consumatori – dal solido appetito, ma dalle tasche leggere.

Di botto verso la fine degli anni cinquanta irrompe la TV: gli spot di Carosello diffondono prodotti come la Brioss e la Fiesta, lanciati dalla Ferrero attraverso lunghi sketch pubblicitari. Il loro successo beneficia dei grandi cambiamenti sociali: la vita urbana, i supermarket, la famiglia nucleare, le mamme che lavorano: «sostituiscono la fetta di torta che ormai le madri non hanno più tempo di preparare» recita uno spot. Dopo il miracolo economico – e la globalizzazione del commercio – con il lancio della Nutella nel 1964, prodotto «adatto alle esigenze di consumatori che vivono più agiatamente e […] commerciabile su ogni mercato», la società è ormai ben consolidata. Oggi non mancano le sfide: va promossa un’alimentazione più sana, soprattutto per i bambini, assicurato uno sviluppo sostenibile e un’attenzione scrupolosa all’origine degli ingredienti. Sfide che, oggi come allora, sono il riflesso della società.

Articolo tratto dal Libro “Destinazione Euro – Politica e finanza in Italia dal “miracolo” a Maastricht, 1957-1992” di Francesco Giordano.

Leggi di più su: https://bit.ly/destinazione-euro 

Destinazione Euro, Donzelli editore

#destinazioneeuro

Scrivi un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *